Il pianeta nero o, meglio, l’isola violacea, fatta di vulcanica pozzolana (“ceneri o deiezioni vulcaniche”), difficilmente si trova un albero che poi sono pochi carrubi, ma c’è tutto il resto, e di più.
Differentemente dall’altra cui viene gemellata (Lampedusa), l’isola di Linosa è vulcanica, con enormi ed evidenti tracce del passato vulcanesimo, in questo senso omologa a Pantelleria.
E’ grossolanamente un quadrato con lati un pò più lunghi di 2Km, entro mezza giornata, con molta acqua, si fa il periplo a piedi dell’isola. Varie scogliere, anche a strapiombo imperlano la costa. Un paio di caldere chiaramente visibili si mostrano come geologia a cielo aperto. Vi sono 3 o 4 colline, non particolarmente alte, due o trecento metri, da lì si ha la vista su parecchio canale di Sicilia.
Le rocce sulla costa, nerissime, sono generalmente impervie, si suda e per arrivare all’acqua e ci si taglia, ma quando finalmente si ci si tuffa, il mare restituisce quanto è costato in termini di fatica.
C’è un’unica spiaggia, chiamiamola così, sul lato ovest, in realtà non è sabbia ma silice violacea se non proprio nera, in un golfo piccolo e protetto. Ci arrivano le tartarughe caretta, un presidio del WWF controlla la situazione a riguardo.
Non è un’isola turistica, pochi affittacamere, uno o due ristorantini, comunque di qualità, un fornaio ed uno spaccio per fare scorta in partenza la mattina.
Ho avuto la sensazione che gli isolani non cerchino il turismo ad ogni costo, la loro isola sembra bastare loro, ma essi sanno accogliere e sono discreti. Del resto, l’isola è fuori dalle rotte turistiche tradizionali, chi arriva da Porto Empedocle fa una rapida sosta tra le case del porto, poi continua verso la più meridionale Lampedusa.
Vi è un locale, sempre a ovest, the Black Planet, 15′ a piedi dal paese, semplice ma decisamente gradevole, si gode di un tramonto meraviglioso, i viaggiatori (non molti come detto) si ritrovano la sera per un aperitivo davanti allo spettacolo, si avverte l’odore di isola e ci si sente in mezzo al Mediterraneo.
Linosa, troppo piccola per finire forse sulle copertine delle riviste famose, ma isola vera e per intenditori, senza compromessi. Bisognerebbe farsi coraggio e venire di inverno, qualcosa mi dice che altre scoperte sarebbero ad aspettarci.