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Pianosa

Pianosa

 Come appare oggi il centro (dis-) abitato

Discreta e sfilata, a poche miglia a SO dell’Elba, tende a nascondersi sulla mappa e ai suoi potenziali visitatori. Pur sorvolata in un volo verso la Corsica, non parve significativamente attraente, lasciandola così a disposizione di futuri eventi.
L’isola è ancora sede di una casa circondariale ancorchè in via di dismisione dal Ministero G.G., vi sono ancora detenuti, provenienti da Porto Azzurro, che lavorano alle attività economiche locali.
Il paese, dove vi è l’univo approdo, dominato dall’antico castello, è fatiscente, quasi in rovina, anche se ancora fa bella mostra di sè l’ufficio postale e alcune abitazioni centrali. Gli edifici più periferici sono stati ristrutturati e sono sede dell’Ente parco dell’Acipelago Toscano, una realtà dinamica e propositiva, composta da giovani in gamba che operano da guide ufficiali e qualificate.   Dal punto di vista escursionistico, l’offerta del Parco consiste in percorsi di trekking, uscite in snorkeling od in canoa, immersioni, opportunità per i bambini, tour storici-naturalistici ma soprattutto, ed è consigliatissimo, l’uscita in montain-bike che consente una panoramica completa.
L’isola, lo dice il nome, non ha alture o saliscendi e rende quindi la bici un mezzo comodo, ci si sposta rapidamente e repentinamente ci si può fermare per ammirare gli scorci della scogliera, per riprendere i vecchi fortilizi, per studiare il lavoro dell’uomo che nel tempo ha addomesticato la natura dell’isola, si può chiacchierare con gli altri viaggiatori,
ascoltare la guida che ripercorre le vicende storiche e sottolinea le caratteristiche ambientali di Pianosa. Si parte da una specie di piazza d’armi sovrastata da un grande arco che era l’antica porta di ingresso del carcere. Il giro si svolge verso la punta nord che ha l’orizzonte occupato dalla sicura sagoma del M.Capanne dell’Elba.
Come la maggior parte delle isole del Parco, una serie di zone di salvaguardia e divieti protegge la costa dell’isola, la balneazione è permessa solo presso l’ampia e pur bella spiaggia a poche centinaia di metri a ovest del paese. Anche le isolette ed i faraglioni che si vedono arrivando con la nave, non sono accessibili, l’Ente Parco fa buona guardia.
Per godersi i colori del tramonto, bisognerebbe pernottare sull’isola, esiste questa possibilità perchè è stata attrezzata una foresteria in paese, da prenotare per tempo.
L’isola si offre generosamente, con i colori ed i profumi del Tirreno, conserva il fascino della natura protetta dalla lunga presenza dell’istituto penitenziario, il turismo è giustamente regolato e contingentato. Affiorano ben visibili segni degli insediamenti in epoca storica ed anche precedente, sono famose le catacombe paleocristiane scavate nella roccia, pare siano le più importanti a nord di Roma.

Pianosa – Costa di N.E.
Il nord di Pianosa, da 5000 piedi, si osserva il paese e la “Villa del Marchese” sulla punta